RICORDANDO UN AMICO
Padre Alberto Beltrando da Salve



Il 17 gennaio scorso è tornato alla Casa del Padre frate Alberto Beltrando, francescano cappuccino.
Voglio riportarlo alla memoria perché per ben dodici anni (1982/87 e 1994/99) ha operato per la crescita della Comunità cattolica di Andria con lo specifico della propria formazione.
Consapevole delle responsabilità del compito assegnatogli dal Vescovo Lanave, vi si dedicò impegnando tutte le sue eccellenti doti e, per prima cosa, si dimise dal ruolo di docente di Matematica presso il 3° Gruppo “Vittorio Emanuele”; realizzò una emittente radio parrocchiale per raggiungere tutti i fedeli del territorio eccentrico rispetto alla chiesa; organizzò serie di incontri formativi e informativi; sollecitò ed ottenne dal Comune l’assegnazione di un suolo per l’Oratorio dei Giovani e dei ragazzi; rinnovò la Fraternità del Terzo Ordine, istituì la Gi.Fra., coltivò varie vocazioni religiose; aprì le porte, e fu forse il primo ad Andria, all’accoglienza dei “marocchini”, i primi immigrati che arrivarono senza altro punto di riferimento, oltre le chiese; per l’VIII Centenario della nascita di S. Francesco provocò una ricerca storica a più voci (Petrarolo, Brescia) che fu edita nel volume “Andria Francescana”; fece eseguire per la prima volta assoluta il “Cantico delle Creature” musicato dal can. Mons. Antonio De Fidio; organizzò una mostra di pittura che vide la partecipazione di vari artisti andriesi (Di Pasquale, Conversano, Gazzilli); in onore di Padre Pio da Pietrelcina, lottando decisamente e aspramente contro gli intralci che venivano opposti dalle autorità e dalla burocrazia comunale, ma anche contro il malanimo di altri, strappò dal Comune l’assegnazione del suolo ed il permesso di installarvi il gruppo monumentale marmoreo (V. Russo) - che accresce il decoro cittadino e invita ad un momento di sosta e di preghiera – rappresentante l’incontro tra l’ormai Santo e la Sofferenza, espressa dalla tormentata figura con le sembianze di papa Giovanni Paolo II.
Fu anche per alcuni anni assistente dell’AIMC e animò i maestri aderenti alla preghiera ed alla vita cristianamente vissuta e dette vita ad iniziative culturali di vario carattere, fra cui i memorabili viaggi in Grecia ed in Terra Santa.



Altri potrebbero parlare delle doti eccellenti di mente e di cuore che gli hanno meritato di ricoprire  incarichi di primaria responsabilità nella gestione del suo Ordine; io che ho goduto della sua amicizia ringrazio Dio per averlo incontrato e tutti a pregare per questo nostro fratello sacerdote.


                                                                                              Luigi Di Schiena